ragazzi

“Il suddito ideale del regime totalitario non è il nazista convinto o il comunista convinto, ma l’individuo per il quale la distinzione tra realtà e finzione, tra vero e falso, non esiste più.
Noi che abbiamo fatto esperienza delle organizzazioni totalitarie di massa, il cui primo interesse è eliminare qualunque possibilità di solitudine – eccetto la forma inumana del confino – possiamo facilmente testimoniare come non solo le forme secolari di coscienza, ma anche quelle religiose vengano eliminate quando non è più garantito lo stare un po’ da soli con se stessi.
Si può spiegare a partire da queste premesse il fatto, frequentemente osservato, che in certe condizioni di organizzazione politica la coscienza non funziona più, e questo in modo indipendente dalla paura di punizioni.
Un essere umano non può mantenere intatta la propria coscienza se non può mettere in atto il dialogo con se stesso, cioè se perde la possibilità della solitudine, necessaria per ogni forma di pensiero.”

Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo, 1950

“La nuova utopia è minimale, il suo nome è antico, si chiama umanità. Umanità ha due significati molto diversi tra loro: l’insieme degli esseri umani; la loro natura più autentica. Io l’assumo nel secondo significato, sostenendo che la nostra vera natura si compie come libera intelligenza che sceglie il bene, agendo così in modo umano. La nuova utopia consiste nel ritenere che, di fronte all’immenso potere della tecnologia e alla possibilità che essa modifichi il nostro corpo e la nostra mente per una metamorfosi dell’umanità nella direzione di una sconosciuta postumanità, l’umanità, in quanto intelligenza libera e buona, sarà conservata.
Le vecchie utopie miravano a cambiare il mondo, la nuova utopia mira molto più modestamente a non farsi cambiare dal mondo. E a custodire l’umanità. Dante ci invita ancora oggi a considerare la nostra identità più vera:
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,  
ma per seguir virtute e canoscenza.
(Dante Alighieri, Inferno, XXVI, 118-120)
Né bruti, né macchine: la nuova minimale utopia crede che rimarremo umani, desiderosi di coltivare la nostra essenza nell’esercizio della conoscenza e della virtù.

Vito Mancuso, Etica per giorni difficili, 2022

 

Con l’augurio che il Natale sia l’occasione per abbassare il volume del rumore di fondo, recuperando lo spazio della riflessione e del dialogo.

Luca, Gloria, Giulio, Giovanni e Giacomo

nella foto, i ragazzi sul lago di Caldonazzo