piazza

Interrogazione 

IMMOBILI IN PIAZZA MOSTRA: QUALE FUTURO?

L’ormai infinita vicenda legata all’acquisizione ed alla conseguente ristrutturazione ed utilizzo degli immobili dell’ex Questura di Trento in piazza della Mostra impone almeno un minimo di chiarezza da parte della Giunta provinciale.

Lo stato di evidente abbandono nel quale è stata lasciata quella struttura, anche con possibili rischi di crolli e di cedimenti di strutture fatiscenti, incide pesantemente, non solo sull’immagine complessiva della città, ma anche su quella della piazza che, proprio in questo periodo, sta acquisendo una sua nuova fisionomia, grazie ad un intelligente progetto di ridisegno degli spazi urbani.

Decisamente archiviati i molti progetti che prevedevano anche l’interramento di via dei Ventuno e la definizione di un’ unica area destinata all’accoglienza turistica ed alla ricucitura del tessuto urbano fra il perimetro del Castello del Buonconsiglio ed il centro storico, l’orientamento politico ed una somma di impegni pubblici puntavano ad una ristrutturazione radicale delle ex scuderie del Castello, al fine di ricavarne un museo archeologico, nonché uffici e spazi per la Soprintendenza dei Beni culturali, librari, archivistici ed archeologici.

Si trattava di una scelta ascrivibile ad un’alta tradizione culturale trentina, risalente ancora all’appartenenza di questi territori alla monarchia austro-ungarica ed ai fermenti di attenzione e sensibilità verso la storia antica e le civiltà scomparse. Erano anni in cui fervevano gli studi sull’archeologia; si progettavano ricerche e spedizioni di respiro internazionale e crescevano figure di studiosi di fama mondiale come Federico Halbherr, Paolo Orsi, Giuseppe Gerola e più recentemente Renato Perini e Bernardo Bagolini.

I passi in favore della realizzazione di un polo archeologico collocabile negli immobili di piazza della Mostra sono poi proseguiti negli anni, passando per un protocollo di intenti (aprile 2008) fra la Provincia ed il Comune di Trento e per alcuni impegni del Consiglio comunale volti appunto a promuovere l’iniziativa e la sua concretizzazione in tempi ragionevoli. Ma non sembra sia stato sufficiente.

Infatti, una pesante coltre di silenzio e dimenticanza è caduta su tutto il progetto ed oggi, mentre assistiamo al realizzarsi di un costruttivo progetto di restauro e riutilizzo della piazza, osserviamo con preoccupazione ed amarezza il contestuale ulteriore abbandono degli immobili in oggetto, con una disattenzione che grava sulle politiche provinciali in materia di beni culturali e del loro uso.

Tutto ciò premesso, si interroga la Giunta provinciale per sapere:

- a che punto è il progetto di realizzazione di un polo archeologico da collocarsi negli immobili dell’ex Questura di Trento;

- quali tempi di realizzazione e quali costi si prevedono per giungere al tanto agognato obiettivo di cui al punto precedente;

- se la Giunta provinciale ha individuato eventuali altri utilizzi dei suddetti immobili e con quali scopi;

- qual è, a tutt’oggi, il fabbisogno edilizio per garantire lo sviluppo dei settori di competenza della Soprintendenza provinciale per i Beni culturali, librari, archivistici ed archeologici.

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

avv. Luca Zeni