distributore

Interrogazione n.

Self-service o servito? Dipende chi paga

 

Il prezzo medio della benzina al distributore in Trentino, dal 7 ottobre al 6 novembre 2022, è stato di 1,736 euro al litro, quello del gasolio 1,941 euro al litro (fonte open data MISE).

I prezzi, come noto, variano tra i 210 distributori censiti: ieri la benzina oscillava da un minimo di 1.657 euro litro (Trento, via Travai) ad un massimo di 2,014 euro litro (San Michele, via Brennero). Sul prezzo del carburante incidono poi in maniera rilevante le modalità di acquisto. La differenza tra servito e self-service può essere di 15, 20, per arrivare fino a 30 centesimi al litro. Con un po’ di attenzione un normale cittadino può cercare di ridurre in maniera significativa la spesa per il carburante: la differenza tra un pieno di benzina (40 litri) in “modalità self-service” presso un distributore “economico” ed in “modalità servito” in uno più caro può arrivare a quasi 20 euro.

Per molti cittadini, evidentemente, il ricorso al self-service per risparmiare è diventata una pratica usuale, tanto che alcuni distributori segnalano che più dell’80 per cento del carburante viene venduto in questo modo, mentre più impegnativo, e pare meno utilizzato, è il confronto del prezzo tra i vari distributori per rivolgersi a quello più conveniente.

Se la scelta di risparmiare o meno nella spesa di carburante, di cercare il distributore meno caro, di utilizzare i self-service o farsi servire, è una libera scelta, affidato solo alla volontà e ai desideri del singolo cittadino, per la pubblica amministrazione, per gli enti pubblici o semipubblici risparmiare sui consumi, a parità di prestazioni, dovrebbe essere un principio inderogabile, un obbiettivo da perseguire sempre ed in ogni luogo, a maggior ragione in questi mesi che vedono i cittadini faticare a pagare bollette per il metano e l’energia elettrica.

Così dovrebbe essere, parrebbe naturale che fosse, ma non è.

Capita allora che un cittadino scandalizzato mi abbia voluto contattare per segnalarmi di aver incontrato in un distributore di carburanti un dipendente di una società pubblica che si faceva “servire” il pieno di benzina per la macchina di servizio. Sorpreso, conoscendolo, gli ha chiesto perché, potendo risparmiare, non utilizzasse il self-service. La triste risposta e stata “Perché a mi la me costa sempre uguale”.

Ora, senza entrare nella squallida miopia del dipendente pubblico in questione, l’episodio raccontatomi, che pare non essere l’unico, suscita una domanda: ma la pubblica amministrazione si deve preoccupare anche di comprare il carburante dove costa meno, utilizzando le modalità più economiche (adottate pacificamente da tutti i cittadini) oppure può scialacquare le pubbliche finanze per far risparmiare ai propri dipendenti lo sforzo di maneggiare una pompa di carburante?

La risposta pare scontata.

Oltre allo spreco, è chiaro che non sono questi i risparmi che possono cambiare le finanze della Provincia, il vedere un pubblico dipendente che fa il pieno di benzina “servito” quindi ad un costo maggiore, tanto paga Pantalone, mentre il comune cittadino utilizza il self-service per risparmiare crea in quest’ultimo quantomeno un certo distacco, disgusto o disprezzo, verso la pubblica amministrazione ed i suoi abusi. Sentimenti gravi, che sono alimentati anche da piccole cose, piccoli privilegi, ingiustificati, particolarmente odiosi da sopportare soprattutto mentre si stanno infilando soldi nella fessura di una cassa automatica.

 

Tanto premesso

 

interrogo il Presidente della Provincia e l’Assessore competente

 

per sapere:

 

  • se siano state date disposizioni ai dipendenti provinciali e ai dipendenti delle società partecipate o controllate dalla Provincia che devono rivolgersi ai distributori pubblici per rifornire di carburante i mezzi di servizio affinché si rivolgano ai distributori della zona in cui operano che praticano i prezzi migliori e affinché utilizzino sistematicamente la modalità di rifornimento self-service che garantisce un immediato risparmio di spesa;
  • quale tipo di controllo viene effettuato sulla spesa relativa al carburante dei mezzi di servizio, ovvero, viene rilevato a quali distributori l’utilizzatore si rivolge e quali modalità di rifornimento utilizza;
  • qualora non siano state emanate disposizioni specifiche per l’acquisto di carburanti da parte dei dipendenti provinciali o delle società partecipate o controllate dalla Provincia per i mezzi di servizio, chiedo se non ritengano utile intervenire rapidamente per favorire facili risparmi ed evitare fastidiosi e giustificati malesseri nei cittadini.

 

cons. Luca Zeni

 

Trento, 8 novembre 2022

 

A norma di regolamento chiedo risposta scritta.