la proposta di voto presentata il 16 aprile scorso in Consiglio Provinciale nella quale si chiede che ci si esprima a favore dell’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie a livello internazionale e invita il Parlamento e il Governo ad appoggiare e avviare iniziative in tal senso.


Ill.mo signor
Bruno Dorigatti
Presidente del Consiglio provinciale
SEDE

Proposta di mozione n. 455

Introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie – tassa contro la povertà

Il mondo della finanza internazionale è uno dei principali attori del sistema economico e finanziario mondiale, ed ha portato sicuramente molti effetti positivi nell’economia internazionale. Durante il suo intervento sullo “Stato dell’Unione” dinnanzi al Parlamento europeo lo stesso presidente della Commissione europea Barroso ha sottolineato che il settore finanziario fornisce un contributo alla società.
Tuttavia, in mancanza di regole chiare, con le sue massicce speculazioni finanziarie e di investimento, i mercati finanziari si sono rivelati capaci di incidere sull’andamento finanziario di interi Stati, spesso accentuandone esponenzialmente le difficoltà strutturali. Negli ultimi anni i paesi dell’UE hanno impiegato 4,6 miliardi di euro per sostenere il settore finanziario, che grazie alle esenzioni dall’IVA comunque già gode di vantaggi fiscali pari a 18 miliardi di euro annui. La Commissione europea ha valutato l’opportunità di introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie, la cosiddetta Tobin-Tax. La Tobin Tax, che prende il nome dal premio Nobel per l’economia James Tobin, è stata ideata per colpire tutte le transazioni sui mercati. L’obiettivo che si propone è quello di stabilizzare i mercati, penalizzando le speculazioni valutarie a breve termine. L’aliquota sulle transazioni dovrebbe essere molto bassa: le proposte, solitamente, vanno dallo 0,5% all’1%. Si stima che a un tasso dello 0,1%, la tassa riuscirebbe a garantire annualmente 166 miliardi di dollari. Una cifra molto alta che, nella teorizzazione di Tobin, avrebbe trovato la sua collocazione ideale in obiettivi globali, come ad esempio la riduzione delle sperequazioni in termini di crescita e ricchezza tra Paesi. È chiaro che una tassa sulle transazioni si rivelerebbe efficace se adottata in maniera uniforme e a livello globale. Qualora fosse applicato solo in alcuni Paesi è probabile, come insegna l’esperienza svedese prolungatasi tra il 1984 ed il 1992, che gli operatori finanziari finirebbero col lasciare quei Paesi e a stabilirsi in qualche altro luogo dove le transazioni non vengono tassate. Anche il Parlamento europeo a marzo di quest’anno in due proposte di risoluzione ha chiesto l’introduzione a livello europeo di una tassa sulle transazioni finanziarie. In Italia finora ci sono state iniziative e dichiarazioni contraddittorie dei rappresentanti del Governo in merito a tale tassa. A livello europeo il Governo italiano una volta ha persino posto il proprio veto sull’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie. Una tassa europea dello 0,5% sulle transazioni finanziarie riguardanti titoli obbligazionari o altri prodotti finanziari porterebbe annualmente più di 200 miliardi di euro nelle casse degli Stati dell’UE, riducendo il rischio di speculazione con ricadute negative per i cittadini.

Tanto premesso

il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento si esprime a favore dell’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie a livello internazionale e invita il Parlamento e il Governo ad appoggiare e avviare iniziative in tal senso.

cons. Luca Zeni
cons. Mattia Civico
cons.ra Margherita Cogo
cons.ra Sara Ferrari
cons. Michele Nardelli
cons. Andrea Rudari
Trento, 16 aprile 2012

 

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