Nelle scorse settimane la condotta dell’assessore competente ha creato forte confusione rispetto al futuro di Trentino Digitale, società partecipata con propria autonomia giuridica, con pressioni sui membri del consiglio di amministrazione per dimettersi e poterli sostituire con persone legate all’attuale maggioranza politica, senza motivazioni programmatiche o di merito.

Non sappiamo se questo comportamento sia stato influenzato dal ruolo del capo di gabinetto dell’assessore, noto per le attività e lo stile denigratorio, sin dalla diffusione della falsa notizia di dimissioni della maggioranza dei membri del cda. Abbiamo però assistito a dichiarazioni contraddittorie e destabilizzanti, con l’Assessore Spinelli che ha dichiarato che la linea della giunta sarebbe quella di una privatizzazione spinta di Trentino digitale, salvo poi affermare l’esatto contrario, ed ha parlato della necessità di una ancora maggiore interiorizzazione di competenze con garanzia per i posti di lavoro.

In tutto questo, non sappiamo se stanno proseguendo le pressioni, di dubbia legittimità oltre che opportunità, per forzare dimissioni immediate, mentre non pare che la giunta voglia assumersi la responsabilità di revocare il cda e con quali motivazioni; intanto con grande senso di responsabilità istituzionale lo stesso cda ha offerto una via d’uscita alla giunta, proponendo un percorso concordato per dimissioni in autunno.

Ad aumentare la confusione, pare che l’assessore abbia comunicato ai sindacati di aver dato mandato di bloccare le nuove assunzioni per giovani.

Quello che è certo è che la confusione creata denota scarso senso delle istituzioni, con effetti negativi per la credibilità delle stesse.

In allegato due interrogazioni, una a risposta scritta a firma di tutto il gruppo consiliare del Pd del Trentino, una question time per il prossimo consiglio

 

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