comunicato stampa

Il consigliere Luca Zeni ha presentato un disegno di legge

sulle nomine nelle società partecipate della Provincia

 

 

Il consigliere Zeni ha depositato un disegno di legge (vedi file allegato) in materia di nomine nelle società partecipate della Provincia, il quale sarà discusso nella prima commissione permanente del Consiglio provinciale la prossima settimana, insieme ad altri due disegni di legge già depositati da altri consiglieri.

La legge 10 del 2010, approvata all’epoca su proposta proprio del consigliere Zeni, definisce la disciplina organica sulle nomine di competenza della Provincia autonoma di Trento.

La legge in vigore presenta alcuni elementi sicuramente positivi, come la previsione di criteri di trasparenza, pubblicità, rinnovamento, pari opportunità.

La legge prevede anche un coinvolgimento della commissione consiliare competente, con la previsione dell’espressione di un parere non vincolante per la Giunta.

Proprio l’ultimo punto è stato l’elemento che si è rivelato meno incisivo rispetto nell’applicazione rispetto alla previsione iniziale.

La commissione ha rinunciato col tempo, se non in pochissimi ed eclatanti casi, ad esercitare un ruolo realmente attivo nell’indicazione di criteri e valutazioni, mentre la Giunta ha compiuto le sue scelte spesso dando l’impressione di non considerare minimamente come una opportunità l’iter previsto dalla legge per far emergere nuove energie e competenze, fino all’abuso di questa legislatura di uno strumento eccezionale come la possibilità di integrazione dell’elenco dei candidati.

Ciò probabilmente è dovuto anche ad un sistema che non pone nessun reale potere in capo alla commissione, che di fatto certifica se vi siano candidati privi dei requisititi minimi di legge, ma senza compiere alcuna valutazione di merito.

Tutto ciò, oltre a svilire il compito del Consiglio provinciale e a lasciare nella sostanza ogni libertà di scelta all’esecutivo provinciale, non risulta di alcuna utilità nell’individuazione dei candidati migliori o, comunque, più idonei.

Con questo disegno di legge si propone una modifica nella procedura di nomina, modifica che ha lo scopo di rendere effettivo il ruolo di garante del Consiglio, l’organo rappresentativo di tutta la comunità, sulla qualità delle nomine.

In particolare si propone di affidare alla commissione consiliare competente non un generico compito di valutazione dell’elenco dei nominabili, valutazione che attualmente viene fatta in maniera globale e non puntuale, ma un più preciso e, per certi versi, responsabile compito di selezione dei candidati più idonei.

La commissione consiliare competente quindi non dovrà più limitarsi ad approvare la lista di nominativi composta dalla Giunta provinciale, ma avrà il compito di individuare all’interno della lista un numero ristretto di nominativi, pari al triplo più uno dei posti da coprire, lasciando poi comunque alla Giunta provinciale il compito di individuare la persona più adatta all’interno di questa lista selezionata, secondo valutazioni discrezionali e fiduciarie che non vengono messe in discussione.

In questo modo sono fatte salve sia le prerogative della Giunta provinciale, sia il ruolo di controllo e di valutazione del consiglio provinciale.

Il sistema attuale non funziona, e non è una reale alternativa al meccanismo proposto: nel caso non si voglia scommettere su nuovi modelli, piuttosto sarebbe preferibile abrogare la previsione del passaggio in commissione, e lasciare direttamente in capo alla giunta la scelta, senza fingere passaggi di trasparenza e condivisione che risultano di solito fittizi.

L’applicazione della legge 10 ha portato molti dei potenziali candidati a considerare inutile la presentazione delle domande di candidatura, poiché si ritiene che la scelta finale seguirà esclusivamente valutazioni politiche e che nemmeno persone molto preparate abbiano una reale chanche di essere scelte in base a valutazioni legate a competenze e ruoli da ricoprire.

Con il meccanismo proposto si vuole rilanciare la fiducia nella possibilità che si torni a premiare il merito, innalzando in tal modo il livello della classe dirigente degli enti e società della Provincia.

 

Disegno di legge e relazione

 

 

 

 

 

 

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