foto Ferrari Zeni

Care amiche e cari amici,

come forse avrete capito, sono candidato alla Camera dei Deputati, secondo nel listino proporzionale regionale.

Ho accettato di correre (e vista la mia passione per lo sport, mai verbo fu più adatto) perché in questi ultimi anni ho visto un Trentino schiacciato dal malgoverno di una destra incompetente e pasticciona. Un Trentino che merita di portare a Roma le sue istanze, che possa parlare di autonomia e non di chiusura che sono due cose ben diverse.

Autonomia per noi non è chiusura: è relazione, costruzione di una società coesa, nella quale tutti possano vivere dignitosamente. Per questo nel nostro programma mi stanno particolarmente a cuore:

- l’ambiente e la lotta al cambiamento climatico

- promozione di sviluppo con un’economica sostenibile

- scuola e formazione di qualità, capaci di creare persone e anche nuovo lavoro e una occupazione di qualità

- sanità pubblica e per tutti

In questo periodo parlando con molti di voi avverto spesso disillusione.

Sono molti gli elementi di preoccupazione in vista dell’autunno: aumento del costo dell’energia e possibili razionamenti della stessa, aumento dell’inflazione, ripresa del covid, emergenza climatica.. ed in Trentino, molti indicatori sono peggiori rispetto al passato, alcuni settori sono in evidente crisi (pensiamo solo alla sanità).

La scelta di alcuni tra i principali partiti – dalla Lega al Movimento 5 stelle, da Fratelli d’Italia a Forza Italia – di far cadere il governo Draghi, oltre ad una situazione di incertezza politica ed economica, ha portato ad una campagna elettorale estiva particolarmente breve e semplificata.

In questo contesto, non sarei serio se invitassi al voto narrando le “magnifiche sorti e progressive”.

Personalmente, come cittadino, comprendo la disillusione, perché non credo più a slogan semplificati e promesse insostenibili. Sconforta sentire ancora che i temi principali dell’offerta politica sono blocchi navali, flat tax e 1000 euro di pensione per tutti (le stime solo di questo paio di promesse elettorali sono di circa 60-80 miliardi di euro..).

Così come sul piano locale mi fa inorridire sentire sproloquiare sul concetto di autonomia partiti come Fratelli d’Italia che fanno del nazionalismo il loro tratto distintivo: non si può sostenere una linea ed il suo esatto contrario, è una contraddizione logica prima che politica, una palese presa in giro: che almeno si abbia il coraggio della coerenza.

Le soluzioni della destra sono le chiusure, le piccole rivendicazioni, come se si potesse fermare il vento con le mani, ma se mi chiedete se il Partito Democratico ha tutte le risposte per una società migliore, rispondo convintamente di no. Perché in tutto l’Occidente la proposta “progressista” ormai da alcuni anni non riesce a fornire una convincente prospettiva di sviluppo della società, e per questo spesso si accontenta di parlare alla propria base, rimanendo nella zona confort di diritti civili che finiscono così per essere percepiti dai più come stereotipati.

Una sfida enorme ma anche straordinariamente stimolante sarebbe far partire proprio dal Trentino, dopo le elezioni, un confronto vero che, senza paura di mettere in gioco schemi consolidati, porti a un ripensamento del progressismo, perché senza basi culturali, sociologiche, filosofiche solide, nessuna proposta politica può davvero cambiare la società.

Nonostante questi limiti, che sarebbe sbagliato nascondere, il Pd rimane la miglior proposta in campo. La difficile situazione che stiamo attraversando richiede serietà e credibilità internazionale. Per questo non si doveva far cadere il governo Draghi. Al Partito Democratico va riconosciuta una serietà istituzionale che altri non hanno. E questo per me è già un motivo valido per votarlo. Non perché c’è un capo carismatico, non perché è quello che fa la promessa più grande. Ma perché, pur nella diversità di sensibilità che sempre ci sono in un partito ampio e plurale, ci sono molte figure preparate e serie, che cercano ogni giorno di fare le scelte di governo migliori.

Inoltre con questo voto non si votano i leader nazionali, ma i singoli candidati territoriali. Si scelgono i parlamentari che rappresenteranno i cittadini trentini in Parlamento. E ritengo che i candidati del centrosinistra siano tutte persone con esperienza e preparazione, ed invito ad approfondirne la conoscenza anche approfittando dei tanti momenti di incontro che la campagna elettorale offre.

In Trentino ci sono 5 collegi uninominali, dove vince il candidato che prende un voto in più del secondo, e dove la sfida è tra i candidati di centrodestra e di centrosinistra: 3 collegi al Senato (Pietro Patton a Trento, Donatella Conzatti a Rovereto, Michele Sartori in Valsugana) e 2 alla Camera (Sara Ferrari a Trento e Michela Calzà a Rovereto).

Poi ci sono 3 posti sulla quota proporzionale della Camera (è un sistema complesso, ma per semplificare possiamo dire che saranno eletti i capolista dei tre partiti maggiori in Regione): mi è stata chiesta la disponibilità a candidare al secondo posto della lista del Partito Democratico. Per correttezza è giusto dire che soltanto il capolista può essere eletto, quindi la mia candidatura è intesa soprattutto come candidatura di sostegno. Tuttavia Sara Ferrari, oltre che al primo posto della lista sul proporzionale, è anche candidata sul collegio della Camera di Trento, e se fosse eletta, lascerebbe libero il posto sul proporzionale, per cui.. faccio il tifo per lei ed invito a votarla convintamente! :)

Abbiamo predisposto del materiale informativo insieme, dove abbiamo cercato di far capire il senso del nostro impegno e indicato alcune tematiche che ci stanno più a cuore, proprio in un’ottica di lavoro di squadra.

Con questa candidatura intendo quindi soprattutto sostenere la possibilità che siano eletti in Parlamento rappresentanti del centrosinistra trentino, anche come miglior viatico per il percorso che ci porterà alle elezioni provinciali del 2023.

Grazie dell’attenzione

Luca Zeni

il video del servizio del TG3 con la presentazione dei candidati del PD

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foto Ferrari Zeni

Il volantino insieme a Sara Ferrari:

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