guardare a sinistra con
la capacità di dialogo
e di mediazione del centro”
Luca Zeni
Dalla Margherita al Partito Democratico
Perché la Margherita? Ho aderito al progetto politico della Margherita fin dalla data della sua costituzione, nel 1998, perché ho sempre creduto nell’idea di una forza politica capace di interpretare i bisogni della comunità con la sensibilità e la capacità di mediazione proprie delle forze di centro, ma che condividesse i grandi principi di solidarietà e giustizia sociale prerogativa delle componenti della sinistra moderata.
Infatti ho sempre creduto nel dovere della politica di tutelare le categorie più deboli, di rendere concreti i diritti dell’uomo, di affrontare i temi centrali della vita sociale: il lavoro e l’occupazione, con particolare attenzione che la flessibilità non diventi precariato, sia per i giovani, sia per chi deve riqualificarsi ad un’età non più verde; la ricerca di un equilibrio tra un livello accettabile di imposte e un welfare capace di garantire servizi efficienti per tutti; competitività nel mercato mondiale senza perdere l’identità della comunità; capacità di crescita economica con un progetto di sviluppo sostenibile che garantisca la tutela dell’ambiente; integrazione dei tanti stranieri che raggiungono il nostro paese nella speranza di una vita più dignitosa, senza che questo significhi perdere la propria identità; garanzia di equità nell’amministrazione della giustizia…. Sono temi che toccano la vita di ognuno di noi, e la politica ha il dovere di affrontarli in maniera approfondita. Il Partito Democratico del Trentino, mescolando culture politiche diverse ma affini, continua e rinnova quel filone politico in cui mi sono sempre riconosciuto.
L’attenzione che le forze riformiste della sinistra hanno verso le categorie più deboli, è unita alla capacità di dialogo del centro. Infatti la peculiarità delle forze di centro è quella di affrontare ogni tema della vita politica in maniera non ideologica, cercando, attraverso il dialogo e l’incontro con chi la pensa in maniera diversa, la soluzione migliore per la ricerca del “bene comune”. È un metodo, quello della mediazione, che previene le tensioni tra le parti sociali, e che riesce a garantire equilibrio.
Naturalmente mediazione non deve significare compromesso, non deve impedire di essere radicali su certi principi, altrimenti è mero scambio e denota una mancanza di visione politica a lungo termine.
Il Partito Democratico ha tra le sue radici: il popolarismo con la centralità che esso conferisce ai valori della persona, della famiglia e delle comunità originarie; la concezione liberal-democratica, che scommette sull’autonomia e sul protagonismo del soggetto; nonché la sensibilità sociale e democratica, che si fa carico dell’effettività e dell’universalità dei diritti di cittadinanza, e quella ambientalista, espressiva di un’attenzione sempre più matura alla sostenibilità e alla qualità dello sviluppo.
Il Partito Democratico trentino, inoltre, possiede una forte attenzione all’autonomia. Personalmente condivido l’idea di un importanza centrale del principio autonomista (vedi nel menù formazione la mia tesi di master sull’autonomia). Però è bene intendersi. Autonomia non deve significare localismo, non deve significare chiusura al diverso, né tentativo di mantenere dei privilegi; e la difesa dell’autonomia da sola non può bastare a giustificare l’impegno in politica. Autonomia è un concetto più profondo, un concetto che incarna, attraverso il principio di sussidiarietà, la capacità di una comunità di autogovernarsi e di rapportarsi al resto del mondo in maniera aperta e relazionale, senza perdere la propria specificità. Autonomia significa considerare la diversità un valore, il quale consente una scambio fecondo con popolazioni diverse: dialogo e crescita assieme senza omologazione.
Il Partito Democratico (come la Civica Margherita prima) è nato dall’unione di più partiti, è nato cercando di superare la naturale tendenza alla divisione che siamo soliti vedere in politica; la sua dinamicità dovrebbe renderlo aperto e ricettivo verso ciò che di vitale scaturisce dai nuovi movimenti che sanno rivisitare i vecchi diritti e ne propugnano di nuovi, sfidando la politica a misurarsi con la vita quotidiana e con l’intero spettro dell’esperienza umana: l’accento sulla responsabilità personale; la dimensione relazionale nella concezione stessa dei diritti individuali; la sensibilità al valore delle comunità e delle autonomie sociali; il riconoscimento del carattere originario delle autonomie locali e delle loro espressioni istituzionali, a cominciare dal Comune; la consapevolezza dei limiti allo sfruttamento delle risorse naturali.
LE PRIMARIE DEL PARTITO DEMOCRATICO14 OTTOBRE 2007
La lista è stata la più votata (soltanto il un unico altro collegio italiano la prima lista è stata quella a sostegno di Enrico Letta!), e sono stato eletto nell’assemblea costituente del Partito Democratico nazionale.LE PRIMARIE DEL PARTITO DEMOCRATICO DEL TRENTINO
8 GIUGNO 2008
L’8 giugno 2008 i cittadini trentini hanno potuto scegliere direttamente, attraverso il loro voto, il segretario e l’assemblea del Partito Democratico del Trentino: 12.619 persone si sono recate nei seggi allestiti in tutta la provincia e hanno costituito il Partito Democratico del Trentino.I candidati segretari erano Alberto Pacher e Mattia Civico: ha vinto il primo con il 72% dei voti, ma i complimenti vanno rivolti anche a Mattia Civico, che ha sostenuto una campagna elettorale corretta e pacata. Sindaco di Trento, Alberto Pacher proviene dall’esperienza dei Democratici di Sinistra ma è in grado di rappresentare sostenitori ed elettori dalle diverse storie politiche, con il suo stile moderato, mai sopra le righe, serio e riflessivo.Nelle diverse liste sono state elette molte persone nuove, molti giovani, molte professionalità. Questo è un segnale importante della volontà dei cittadini. Per quanto riguarda i risultati delle primarie dell’otto giugno è possibile consultare il sito www.partitodemocraticotrentino.it
Avevo deciso di sostenere Alberto Pacher anche attraverso la mia candidatura nella lista “Democratici per Pacher” sul collegio della Valsugana. La lista, composta da persone provenienti da storie politiche diverse, comprendeva persone di esperienza e persone che hanno messo a disposizione la loro professionalità pur non avendo mai fatto politica partitica; a tutte loro va il mio ringraziamento, per l’impegno e l’entusiasmo messo nel progetto del Pd del Trentino.
La lista “Democratici per Pacher” ha eletto sette candidati su tredici, e grazie al sostegno di molte persone ho raggiunto un buon risultato personale, con 379 preferenze.
Quella breve campagna elettorale mi ha permesso di capire soprattutto che i problemi e le paure cavalcati e alimentati da alcune irresponsabili forze politiche, devono essere affrontati in maniera seria, non ideologica, attraverso il dialogo e l’approfondimento.
Le urla e l’odio, la chiusura e il qualunquismo non sono proposte politiche, ma solo un tentativo di ottenere il consenso facendo leva sulle difficoltà delle persone.
Il Partito Democratico del Trentino si pone invece come forza politica capace di affrontare le questioni legate all’economia, all’immigrazione, alla giustizia (di giustizia infatti si deve parlare, non di sicurezza, che nel concetto di giustizia è ricompresa!), allo sviluppo, all’ambiente, al sociale.
Come? L’altro grande messaggio che ho recepito parlando con le persone, è che il PD del Trentino sarà credibile se e solo se saprà davvero porsi come strumento di innovazione, apertura, cambiamento. Se invece sarà una riproposizione di formule stantie, allora avrà fallito.
LE PRIMARIE DEL PARTITO DEMOCRATICO DEL TRENTINO
25 OTTOBRE 2009
Il 25 ottobre 2009 gli elettori italiani hanno scelto Pierluigi Bersani come segretario del Partito Democratico.
Insieme ad altri sette trentini sono stato eletto nell’assemblea nazionale, dove cercherò di dare il mio piccolo contributo per migliorare la politica italiana. Nonostante mi sia candidato a sostegno di Dario Franceschini, sono convinto che Bersani sarà in grado di guidare al meglio il Pd per renderlo credibile ed in grado di governare il Paese.
Proprio la fiducia delle persone, il grande consenso ottenuto dal PD nelle varie competizioni elettorali, deve darci la forza del coraggio. Non possiamo più rimanere prigionieri dei nostri dubbi, è venuto il tempo del coraggio.
LE PRIMARIE DEL 25 NOVEMBRE 2012 – IL MIO SOSTEGNO A MATTEO RENZI
Pur ritenendo Bersani persona seria, credo che oggi l’Italia abbia bisogno di un cambio di passo e di proposte innovative.
Per questo ho sostenuto e votato Matteo Renzi, sia perché la politica è fatta anche di simboli, e oggi Renzi rappresenta la voglia di cambiamento di un Paese stanco, sia perché il suo programma si basa su una visione fatta di merito, apertura, attenzione al territorio, che rappresentano una giusta via per un Paese bloccato.