Il consigliere Luca Zeni ha depositato oggi un’interrogazione in merito ai criteri adottati dalla Giunta provinciale per la concessione dei contributi per la costruzione della prima casa di abitazione.

Per accedere al contributo provinciale, in base a quanto disposto dalla Giunta, è necessario essere proprietari del terreno edificabile, ovvero titolari del permesso edilizio.

Questa disposizione esclude dalla possibilità di ottenere l’aiuto pubblico un’ampia fascia di persone interessate e riduce, di conseguenza anche l’impatto e l’efficacia del contributo finalizzato a promuovere la costruzione di edifici a basso consumo energetico (pari almeno alla classe energetica A).

Il consigliere chiede di rivedere i criteri per l’assegnazione dei contributi eventualmente riaprendo anche i termini per partecipare del bando, termini che stanno scadendo in questi giorni.

 

 

Interrogazione n.

Contributi per la costruzione della prima casa: condizioni ingiuste e irrazionali

Con la deliberazione 1043 del 18 giugno 2021, in parte modificata con la deliberazione 1289 del 30 luglio 2021, la Giunta provinciale ha approvato il bando per l’assegnazione di contributi per la costruzione della prima casa di abitazione.

Senza entrare troppo nel merito del bando, pare chiaro da subito che la ratio dello stesso sia la volontà di agevolare l’edilizia con impatto ambientale limitato incentivando la costruzione della prima casa con caratteristiche tali da poter essere collocata in classe energetica almeno pari alla A.

Nelle domande poste frequentemente sul bando (FAQ), pubblicate sul sito della Provincia, si specifica che sono esclusi dalle agevolazioni previste nel bando gli interventi di costruzione della prima casa effettuati facendo ricorso ad una ditta titolare del permesso edilizio e che consegnerà l’abitazione a conclusione dei lavori. Ciò in quanto, in queste ipotesi, l’opera si configurerebbe come un intervento di acquisto e non di costruzione (cfr. FAQ n. 1 e n. 2).

Questa limitazione, di fatto, incrina le finalità del bando: infatti se l’obbiettivo della Provincia era anche quello di puntare sul progressivo sviluppo di un’edilizia a limitato impatto ambientale, ovviamente finalizzata alla tutela ambientale, limitarne la diffusione e la fruizione da parte anche di coloro che non possiedono oggi un terreno edificabile, ma potrebbero acquistarlo assieme alla prima casa costruita secondo le caratteristiche del bando, riduce inevitabilmente il bacino dei possibili beneficiari, e quindi l’impatto, anche in termini ambientali, del bando stesso.

Prevedendo invece la possibilità di accedere al contributo provinciale anche a chi non è proprietario del terreno edificabile prima della costruzione non solo si aiuterebbero tante giovani famiglie nell’acquisto della prima casa, ma lo si farebbe permettendo al contempo il più rapido ed efficace diffondersi dell’edilizia a limitato impatto ambientale. Più ampia è la platea di coloro che possono avere l’agevolazione, maggiore sarà l’interesse verso questo tipo di edilizia, circostanza che, peraltro, potrebbe renderla maggiormente appetibile ai più, nonostante i maggiori costi, rispetto, ad esempio, alla ristrutturazione.

A ciò si aggiunga che la più recente normativa nazionale in materia (vedasi, ad esempio, il D.L. 63/2013 ed il D. Lgs. 48/2020) impone, dal primo gennaio 2021, il rispetto di stringenti parametri di efficienza energetica e limitazione dell’impatto ambientale per tutti gli edifici di nuova costruzione. Con il bando provinciale attualmente in vigore, si arriva pertanto all’assurdo per cui tutte le case di nuova costruzione, a partire da tale data, dovranno avere i medesimi requisiti energetici, ma solo alcune saranno ammesse a contributo.

Considerando che non sono molti i giovani o le giovani coppie che dispongono di un terreno di proprietà, vuoi perché i terreni spesso sono acquistati direttamente dalle società costruttrici che poi procedono a lottizzazione, vuoi perché affidarsi ad un unico operatore invece che a molte ditte diverse è più “semplice” per chi vuole costruirsi una casa, è forte il rischio che il bando finisca col rivolgersi ad un gruppo ristretto di possibili beneficiari.

Non è irrilevante poi anche l’aspetto discriminatorio del bando che di fatto si rivolge solo a chi è già proprietario di un terreno edificabile e quindi, in un certo senso, parte da una posizione di relativo vantaggio rispetto a chi vuole costruirsi al prima casa partendo da zero.

Tanto premesso

 

interrogo il Presidente della Provincia e l’Assessore competente

 

per sapere:

per quale motivo sia stato adottato il criterio, fortemente restrittivo, relativo alla proprietà del terreno edificabile per accedere al bando di contributi per la costruzione della prima casa;

se la Provincia intenda modificare la disposizione del bando illustrata in premessa e, eventualmente, quali spazi di manovra possono individuarsi, anche per prorogare i termini per la presentazione delle domande, considerando che tale termine per i soggetti privati è scaduto il 17 settembre 2021 e per i soci di cooperativa a proprietà individuale scadrà il 30 settembre 2021.

A termine di Regolamento chiedo risposta scritta.

Distinti saluti.

avv. Luca Zeni