Interrogazione n.

IL NUOVO CORSO DI PALAZZO TRENTINI 

Con il piglio del vero innovatore, durante un’apposita intervista televisiva (“Trentino TV – Telegiornale – 2 febbraio 2019), il Presidente del Consiglio provinciale, dopo aver personalmente scoperto le bellezze artistiche ed architettoniche di Palazzo Trentini sede dell’Istituzione da lui stesso presieduta, ha avuto la brillante idea di aprire le porte del prestigioso immobile pubblico per un’attività sperimentale di visite aperte a cittadini e turisti. 

Si tratta, com’è ovvio, di un progetto originale, al punto tale da meritare anche di essere degnamente celebrato ed è per questo che il Presidente, accanto appunto alle visite aperte, guidate e quant’altro, ha annunciato anche, per il primo sabato di ogni mese, la promozione enogastronomica dei prodotti trentini, con relativi assaggi e  brindisi gratuiti ed elargiti, agli ospiti occasionali, dalla magnifica munificenza di questa Presidenza. 

Insomma un inatteso “coup de theatre” da parte del Presidente del Consiglio provinciale e che qualifica davvero e da par suo l’avvio di questa Legislatura.

Peccato solo per qualche impercettibile dimenticanza, come quella relativa al fatto che le visite aperte e guidate ai locali storici del palazzo sono in vigore da decenni, sia per il vasto pubblico dei cittadini e dei turisti, sia per le scuole come per i Circoli degli Anziani, con percorsi mirati e con il prezioso accompagnamento di esperti che illustrano storia ed uso di sale, corridoi e camere. Oppure come quella afferente l’apertura al pubblico del palazzo per visite di singoli o di gruppi nelle mattinate di ogni sabato dell’anno, o ancora quella legata alla disponibilità d’uso, a titolo gratuito, della prestigiosa Sala dell’Aurora per incontri, dibattiti, conferenze stampa a carattere culturale e sociale. 

A ben vedere quindi il Presidente del Consiglio provinciale, nonostante la buona volontà, non sembra aver inventato alcunchè di nuovo, se non l’idea, peraltro alquanto discutibile, di trasformare Palazzo Trentini in una succursale dell’”Ufficio di Promozione dei prodotti trentini” della Camera di Commercio, C.C.I.A.A., ente peraltro deputato per legge alla valorizzazione e promozione delle produzioni enogastronomiche autoctone. 

Proprio quest’aspetto suscita qualche curiosità. Quali prodotti e con quali modalità verranno scelti e, soprattutto, a carico di chi saranno i costi degli stessi e dell’attività di somministrazione ed, infine, quali numeri d’afflusso si prevedono di soddisfare, perché se tutto questo andrà a gravare sul bilancio del Consiglio provinciale qualche dubbio sulla legittimità di un simile agire non può non nascere, posto che la promozione sistematica dei prodotti trentini non risulta rientrare affatto nei compiti dell’Assemblea legislativa, né in quelli della Presidenza della stessa. 

E mentre tutto quest’affanno di innovazioni progettuali fermenta fra le sale dell’antico palazzo, a quasi quattro mesi dall’avvio della XVI Legislatura provinciale, gli spazi espositivi di Palazzo Trentini rimangono ancora desolatamente vuoti e, nonostante le richieste di utilizzo, nessuna programmazione espositiva sembra apparire all’orizzonte, per quanto dato sapere.  

Nel frattempo, il Presidente del Consiglio provinciale continua a sperimentare il ruolo autoassegnatosi di “Assessore extra esterno” della Giunta provinciale, occupandosi di materie e questioni attinenti le competenze della stessa, come nel caso dei ragionamenti e delle proposte sulle politiche energetiche, o appunto sulla promozione dei prodotti trentini, mentre non sembra altrettanto solerte nell’affrontare i temi e le istanze che attengono più direttamente la sua carica. 

   Tutto ciò premesso, si chiede cortesemente di poter interrogare il Presidente del Consiglio provinciale per sapere:

1) se corrisponde ai reali intenti del presidente del Consiglio provinciale quanto affermato dallo stesso nell’intervista televisiva citata in premessa; 

2) in caso di risposta affermativa, come eventualmente si intende organizzare ed allestire quest’estemporanea attività della Presidenza del Consiglio provinciale e con quali tempistiche, ovvero con quale durata temporale;

3) sulla scorta di quali criteri verranno scelti i prodotti e, soprattutto, i produttori chiamati ad esporre e promozionare il loro lavoro; 

4) su quali preventivi di spesa si fondano i costi, che si immaginano a carico del bilancio del Consiglio provinciale, per una simile iniziativa, ivi compresi quelli per il Personale utilizzato;

5) come si intende gestire l’affluenza del pubblico in termini numerici e d’orario, posto che, stanti le allettanti offerte promozionali, si potrebbe trattare di numeri piuttosto consistenti: libera a tutti; su prenotazione; ad invito; altro?; 

6) chi e con quali modalità curerà l’accompagnamento di queste particolari visite in eventuali orari diversi da quelli di servizio, ben sapendo che le prestazioni di lavoro straordinario dei dipendenti pubblici sono molto limitate e che durante i normali orari di lavoro è impensabile l’utilizzo della struttura del palazzo per tali scopi eccedenti quelli delle normali attività lavorative;

7) se non si ravvisa il rischio evidente di una sovrapposizione dei compiti di promozione fra Palazzo Trentini e Palazzo Roccabruna, sede ques’ultimo dell’attività istituzionale di promozione della C.C.I.A.A; 

8) se si ritiene che la C.C.I.A.A. non svolga in maniera sufficientemente diligente l’attività istituzionale di promozione;

9) se rientra nelle intenzioni programmatiche di questa Presidenza – ed eventualmente in che modo e con quali profili – l’utilizzazione degli spazi espositivi di Palazzo Trentini, nel solco di quella consolidata tradizione che ha fatto del palazzo uno dei luoghi privilegiati per l’arte e gli artisti trentini di pregio, e quando si prevede di riprendere tale attività ad oggi sospesa. 

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

Distinti saluti

Luca Zeni