Qpat

 

Interrogazione

FAKE NEWS” NELLE RISPOSTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE

Pur consapevoli del gravoso onere istituzionale derivante dalla guida della Cultura e dell’Istruzione in Trentino, pare utile richiamare l’attenzione dell’Assessore competente sull’opportunità di dedicare qualche minuto del suo prezioso tempo anche alla lettura di ciò che poi egli stesso è chiamato a sottoscrivere, soprattutto quando si tratta di atti pubblici ufficiali come le risposte alle interrogazioni consiliari, non fosse altro per evitare che le istituzioni provinciali diventino strumento di propaganda di “fake news”.

Nel rispondere infatti ad una precedente interrogazione dello scrivente (interrogazione n. 2020 di data 27 novembre 2020), con la quale si stigmatizzava l’apparente adesione del suo Capo di Gabinetto alle teorie complottistiche evocate dalla setta “QAnon”, l’Assessore alla Cultura si addentra in spiegazione ardite ed anche vagamente stizzite, evocando i Vangeli, l’unità dei cristiani, l’epoca kennediana, lo sport della vela ed una ulteriore serie di elementi, anche estranei al senso dell’interrogazione stessa, concludendo infine le sue osservazioni con affermazioni trancianti sulla libertà di “professione della propria fede religiosa e manifestazione delle proprie idee”, che nessuno peraltro aveva messo in discussione.

Sulla scorta di tali precisazioni qualche voce amica veicolata da un sito noto proprio per la scarsa affidabilità, si è presa poi il disturbo di insultare il sottoscritto, anche con riferimenti di carattere personale ed altri talmente assurdi da risultare persino personalmente divertenti, nel tentativo di ridurre la portata delle questioni sollevate con quell’interrogazione ad una mera e disinformata diatriba politica della quale lo scrivente sarebbe l’unico responsabile.

Però le affermazioni dell’Assessore, contenute in quella risposta, erano così perentorie da esigere un approfondimento. Ne risulta che l’Assessore, per smentire l’apparente adesione del suo Capo di Gabinetto alla setta complottistica internazionale “QAnon”, abbia usato le affermazioni della setta stessa, incappando così in un alcuni evidenti falsi, la cui dimostrazione è apparsa anche sulla stampa locale in modo del tutto chiaro. Ad esempio l’Assessore Bisesti sostiene che l’hashtag “WWG1WGA “ (Where We Go One, We Go All), usato da Qanon, compare sui post del suo Capo di Gabinetto in ricordo di Kennedy, il quale lo avrebbe inciso “sulla campana di una delle sue barche, esposta nella show room della libreria a lui dedicata a Boston”. Al di là dell’originale traduzione di “library” con “libreria” da parte dell’Assessore all’istruzione, il quotidiano on line Il Dolomiti ha evidenziato come questa sia un’evidente fake news, spesso divulgata da QAnon, e ne ha avuto conferma proprio dalla John F. Kennedy Presidential Library and Museum di Boston. Forse anche chi rappresenta la Provincia autonoma di Trento, prima di rispondere ufficialmente su un tema cosi politicamente delicato, avrebbe dovuto verificare meglio le informazioni.

Invece l’Assessore ha utilizzato una serie di palesi “fake news”, prodotte dalla letteratura complottistica della setta “QAnon”, per assicurare (implicitamente, perché nella risposta non viene mai precisato in maniera chiara) circa l’estraneità alla medesima da parte del suo Capo di Gabinetto.

Tra l’altro, dopo l’interrogazione 2020 e prima della risposta dell’assessore, la setta QAnon è stata uno dei soggetti ispiratori dell’assalto al Congresso degli Stati Uniti d’America propiziato anche dalle dichiarazioni incendiare dell’ormai ex Presidente Trump, idolo incontrastato di “QAnon”. Quelle azioni violente che hanno turbato il mondo, sono, senza alcun dubbio, la traduzione pratica di “espressioni ideologiche estremiste” delle quali “QAnon” è un interprete convinta.

Condividendo simbologia e messaggi della setta, anche attraverso l’esibizione della lettera “Q” su materiale postato sui “social”, pare evidente che si condividano tali espressioni, e arrampicarsi sugli specchi provando a evocare improbabili motivazioni evangeliche, peraltro scientificamente errate, per giustificarlo, appare offensivo per l’Istituzione provinciale che sia l’Assessore che il suo Capo di Gabinetto sono chiamati a rappresentare.

A fronte di tutto questo, si interroga nuovamente la Giunta provinciale per sapere:

1 – quale servizio della Provincia abbia istruito la raccolta di informazioni alla base della risposta all’interrogazione n. 2020 d.d. 27.11.2020, e per quale motivo l’Assessore non le abbia verificate, prima di firmare e depositare il testo;

2 – se l’ Assessore provinciale alla Cultura intenda rettificare il contenuto della risposta all’interrogazione n. 2020 d.d. 27.11.2020, per evitare che rimanga definitivamente agli atti un documento che veicola “fake news” – informazioni false, bufale, in lingua italiana – prodotte dalla setta estremistica QAnon;

3 – come la stessa valuta le posizioni politiche espresse dalla setta complottistica internazionale “QAnon” ed apparse sulla stampa locale, nazionale ed estera, anche in relazione all’assalto al Congresso statunitense;

4 – se si ritiene compatibile il ruolo di Capo di Gabinetto di un Assessore con il veicolare messaggi e simboli di tale setta;

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

Distinti saluti

avv. Luca Zeni