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Su richiesta delle minoranze consiliari, l’assessore Spinelli ha svolto una comunicazione in aula rispetto alle dimissioni del presidente di Trentino Digitale Soj, in seguito ad una condanna penale per bancarotta e peculato con interdizione dai pubblici uffici.

Nel corso del dibattito ho chiesto all’assessore di non minimizzare (“chi lavora rischia”), perché la vicenda è gravissima, con sottrazione di milioni di euro attraverso società che riscuotevano i tributi per conto di centinaia di comuni italiani. La responsabilità della giunta per la nomina è politica, perché dovere di chi effettua la nomina è verificare la situazione del candidato, e di fronte ad un inchiesta come quella, abbiamo molti dubbi sull’opportunità di procedere.

Ora è stato nominato vicepresidente Bisoffi, capogruppo della Lega Salvini a Rovereto, che si è dimesso due settimane dopo la nomina, ma rimangono i dubbi sulla legittimità del ruolo, che pare soggetto ad inconferibilità.

In ogni caso con una risoluzione sottoscritta dalle minoranze in Consiglio provinciale si chiedevano alla  giunta una serie di impegni su: linea politico-strategica sulla società, nomina del presidente, nomina del direttore generale, rapporto coi dipendenti. Tutto questo al fine di rilanciare una società strategica per la Provincia, dalla quale si sono dimessi negli ultimi mesi decine di dipendenti, sintomo inequivocabile di disagio, confusione, mancanza di prospettiva.

Purtroppo la maggioranza leghista ha bocciato la risoluzione, dopo il parere negativo dell’assessore Spinelli.

 

Proposta di risoluzione

Premesso che:

  • Trentino Digitale S.p.A., nata dalla fusione tra IT e TN, rappresenta oggi la società di sistema a cui sono delegati i servizi informatici ed i processi di digitalizzazione avviati, per la Provincia e il sistema dei Comuni e del Territorio, per i servizi al cittadino e alle imprese del Territorio; inoltre la Società gestisce la manutenzione e lo sviluppo dell’infrastruttura in fibra il cui scopo strategico è l’interconnessione dei territori e l’accesso ai servizi in banda larga;

  • Per tale vocazione, Trentino Digitale S.p.A. svolge un ruolo strategico irrinunciabile per lo sviluppo e la continuità dei servizi sul territorio; per tale ragione è fuori dubbio che la Società costituisca intrinsecamente un patrimonio pubblico competitivo sia per le competenze che in essa sono raccolte, sia per le esperienze maturate;

  • la giunta provinciale, sin dal suo insediamento, ha inciso sulla governance della società, con pressioni che hanno portato alla sostituzione del cda con persone di piena fiducia, mentre permane l’assenza di un direttore generale. Al contempo la giunta non ha indicato una linea strategica chiara sulla società, dando l’impressione di una mancanza di prospettiva di interesse pubblico e di valorizzazione del potenziale societario. Tutto questo ha portato decine di dipendenti a dimettersi, ed ha indebolito la stabilità e la competitività della società;

  • la Società, nonostante vi fosse il mandato di adottare un piano industriale entro il 31 dicembre 2019, e nonostante un incarico specifico ad una società di consulenza, si trova ancora senza piano industriale;

  • nel corso del 2020 è stata avviata la procedura per la selezione di un direttore generale. Alla selezione ha partecipato anche il componente del cda Bisoffi, che si è “autosospeso” dall’incarico, salvo poi riprendere le sue funzioni al termine della selezione;

  • il presidente della società si è dimesso in seguito a una condanna penale; il presidente Fugatti ha dichiarato che la Provincia era stata messa a conoscenza di un procedimento in corso, ma non si pensava fosse una questione di tale portata.

  • Il cda, in seguito alle dimissioni del presidente, ha nominato vicepresidente il capogruppo della Lega Salvini nel comune di Rovereto, con dubbi relativi a possibile situazione di inconferibilità. Due settimane dopo la nomina a vicepresidente, lo stesso si è dimesso dal consiglio comunale, senza eliminare i dubbi su possibili cause di incompatibilità o di inconferibilità;

  • dopo le dimissioni del presidente Soj, il presidente Fugatti annunciava che vi sarebbe stata una tempestiva sostituzione e che “entro una settimana” sarebbe stato nominato il direttore generale, ma non è ancora stata convocata l’assemblea dei soci, né è stato nominato il direttore generale.

Alla luce delle premesse di cui sopra, il Consiglio Provinciale impegna la Giunta a:

  • Dichiarare la propria reale intenzione in modo chiaro circa la valorizzazione della Società, del ruolo da essa svolto e delle competenze professionali in essa presenti; in caso contrario a dichiarare apertamente il disinteresse verso la Società, comunicando il piano di possibile dismissione e la strategia per la sua sostituzione, sia sotto il profilo dei servizi erogati, sia sotto il profilo delle attività pubblicistiche dalla Società svolte a favore della PAT e non solo;

  • Se confermato l’interesse verso la Società, le competenze presenti ed il ruolo da essa svolto, esplicitare in che modo concreto s’intende valorizzare la Società rispetto alle linee strategiche generali della Provincia, ai progetti e processi di digitalizzazione e semplificazione, più volti “raccontati” dalla Giunta nella propria campagna elettorale prima e nelle comunicazioni successive all’insediamento;

  • Convocare entro 2 giorni l’Assemblea per la nomina del nuovo Presidente del cda; con l’occasione comunicare anche le verifiche di legittimità e di conferibilità svolte e grazie alle quali si è nel frattempo provveduto a nominare il vice Presidente come Presidente esecutivo (si ricorda che non vi sono cariche dirigenziali generali, mentre ci sono state dimissioni di dirigenti esperti);

  • Comunicare il termine tassativo entro quando sarà predisposto, e presentato anche in Consiglio, il piano industriale promesso e la declinazione dell’incarico svolto dalla Consulenza esterna incaricata;

  • Comunicare il termine tassativo entro quando sarà nominato il DG, ruolo oggetto di un bando e di una graduatoria già svolti, ma a cui non è stato ancora dato seguito, con grave nocumento alla gestione ordinaria della Società;

In coerenza con l’interesse, se dichiarato, verso la Società, il Consiglio impegna ancora la Giunta a :

  • Comunicare se esiste o s’intende promuovere un piano di riassorbimento dei dipendenti e dei dirigenti dimessi, andati o prossimi ad andare in quiescenza;

  • Se esiste o s’intende promuovere un piano di “soluzione mediata dalla PAT” nei confronti delle critiche relazioni sindacali e delle diverse vertenze ancora aperte

  • Se esiste o s’intende promuovere un sistema d’incentivazione per rilanciare la motivazione interna dei dipendenti ed incentivare il mantenimento del proprio ruolo in azienda in contrasto con la fuoriuscita già avvenuta di risorse umane di elevato profilo professionale.

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