Pubblico una traccia dell’intervento fatto in Consiglio provinciale il 5 febbraio, presentando la mozione sulle nomine, di cui sono il primo firmatario. A seguire il testo approvato. Quello delle nomine è un tema delicato, che suscita sempre un certo allarme, perché la politica, l’amministrazione, l’economia, dipendono, oltre che dalle idee, dalle persone che interpretano tali idee. La legge che disciplina la materia è la legge 22 luglio 1980 n. 21, una legge datata e che ha visto nel corso degli anni diversi tentativi, mai andati in porto, di revisione. La nostra intenzione è quella di intervenire in tal senso. Stiamo lavorando ad una proposta di legge, che speriamo di poter condividere con tutte le forze politiche, e che depositeremo nelle prossime settimane. Conosciamo però i tempi necessari per approvare una legge. Per questo riteniamo opportuno condividere alcuni principi e criteri generali con una mozione, in attesa della legge. Come tutti sappiamo, l’autonomia speciale che caratterizza la nostra Provincia, porta la stessa ad avere strumenti e risorse di grande efficacia per intervenire nei diversi settori dell’amministrazione. L’apparato burocratico necessario per gestire competenze è necessariamente imponente. Dobbiamo riconoscere che la pubblica amministrazione trentina si è sempre contraddistinta per una buona efficienza, ma nel corso degli ultimi anni si è avviato un processo che ha visto un aumento di agenzie o società di tipo privatistico con una partecipazione pubblica più o meno rilevante, al fine di migliorare l’efficienza e l’economicità in taluni settori. Entrando a regime in realtà vediamo che si sono creati in alcuni casi dei rischi, perché diminuiscono le garanzie per i lavoratori, spesso giovani precari, e per i cittadini, che non sempre possono utilizzare gli strumenti di tutela che il diritto amministrativo prevede. Oggi è sempre più evidente la necessità di intervenire con alcuni criteri che perfezionino il sistema. In questo quadro si inserisce la mozione che stiamo discutendo. Le nomine in oggetto riguardano enti, aziende, società che incidono notevolmente sull’economia del Trentino e sullo sviluppo della nostra provincia. La Giunta provinciale gode, giustamente, di un forte potere decisionale in materia, però esiste anche il rischio di una gestione un po’ chiusa, con la creazione di sacche di potere, di rendite di posizione, di un incancrenimento che impedisca il liberarsi di nuove energie. Perché il Trentino, grazie a una politica lungimirante degli ultimi decenni, vede la presenza di centinaia e centinaia di persone, molti giovani ma non solo, preparati, competenti, che hanno girato il mondo e ricoperto ruoli di responsabilità, ma che spesso vedono pochi spazi a causa di regole che non favoriscono il rinnovamento della classe dirigente. Per la politica qualcosa si sta facendo. Alcune forze politiche, tra cui il Partito Democratico, prevedono limiti di mandati e codici etici, ma riteniamo opportuno che delle regole in tal senso vengano previste anche per le cariche di amministrazione e rappresentanza di nomina politica. Di fatto cerchiamo di rendere concreti, declinandoli in criteri generali ma precisi, quei principi che tutti proclamiamo sempre: trasparenza, partecipazione, rinnovamento, meritocrazia, pubblicità, pari opportunità, efficienza dell’azione amministrativa. Il testo:

Proposta di mozione n. 8

INDIRIZZI PER LA NOMINA E DESIGNAZIONE DI RAPPRESENTANTI PRESSO AZIENDE, ENTI ED ISTITUZIONI DI COMPETENZA DELLA PROVINCIA
La politica si interroga da sempre sugli strumenti da adottare per ridurre quella generalizzata sfiducia che i cittadini provano nei confronti della classe dirigente.Di fronte al rischio di possibili distorsioni nella gestione del potere si sono spesso adottati criteri di trasparenza nella selezione della classe dirigente elettiva, spesso con codici etici o di autoregolamentazione interni.Tuttavia nell’opinione pubblica si avverte la necessità di attenzione e trasparenza anche nella scelta di tutti quei ruoli di rappresentanza e amministrazione di nomina politica. Dovere della politica è non muoversi in maniera demagogica di fronte a tale malcontento, spesso ingiustificato. Ma è al contempo dovere della politica adottare i migliori criteri possibili di trasparenza e partecipazione democratica, al fine di garantire la miglior efficienza possibile di un sistema di governo aperto e virtuoso.Questo è ancora più evidente in un sistema come quello Trentino, dove enti pubblici, aziende, società partecipate incidono notevolmente sull’economia della provincia: le modalità di selezione di chi è chiamato a ricoprire ruoli tanto rilevanti, si ripercuotono sostanzialmente sull’andamento dello sviluppo economico trentino.Si devono contemperare due diverse esigenze: da un lato vi è la necessità di salvaguardare i principi di neutralità ed imparzialità della pubblica amministrazione, dall’altro vi è il principio della responsabilità politica che richiede l’esistenza di un rapporto fiduciario tra nominato e nominante.A tal fine si propongono alcuni criteri da rispettare nelle nomine di competenza delle istituzioni, di qualsiasi livello, con il fine di evitare sacche di inefficienza o rendite di posizione, nel rispetto dei principi di partecipazione, pubblicità, trasparenza, rinnovamento, meritocrazia, pari opportunità, efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa.
Tutto ciò premesso

Il Consiglio della Provincia autonoma di Trentoinvita la Giunta provinciale

ad adottare un proprio atto di indirizzo, tenendo conto dei sottoelencati criteri per le nomine di competenza della Giunta provinciale per gli incarichi di presidente o di componente di organi di amministrazione negli enti pubblici funzionali, nelle agenzie e aziende della Provincia, nelle società a partecipazione provinciale, fermo restando il rispetto della legislazione vigente in materia.
1) Pubblicità e trasparenza
Assicurare la massima trasparenza nella presentazione delle candidature, adottando idonee iniziative per la pubblicizzazione degli incarichi e delle procedure di scelta.Fatto salvo quanto disposto dalla legge provinciale 22 luglio 1980, n. 21, provvedere a pubblicare e aggiornare periodicamente l’elenco delle nomine e designazioni in scadenza con congruo anticipo, in modo da consentire la presentazione delle candidature.Tra le altre forme di pubblicità prevedere un apposito spazio sul portale internet della Provincia autonoma di Trento, dove sono inserite le nomine effettuate, i relativi compensi e le scadenze.
2) Presentazione delle candidature
Nel rispetto della legislazione provinciale favorire la presentazione delle proposte da parte di un ampio spettro di soggetti, il più possibile rappresentativo dei settori coinvolti.Nella presentazione delle candidature promuovere le pari opportunità tra uomini e donne.Prevedere congrui termini per la presentazione delle proposte.
3) Requisiti dei candidati
Devono essere nominate persone di provata competenza e professionalità. Le persone da nominare o designare, oltre ad avere i requisiti stabiliti dalle norme vigenti e dagli ordinamenti degli enti interessati, devono essere in possesso di una significativa esperienza scientifica o professionale, oppure esperienza in incarichi di lavoro dirigenziale o di presidente o di amministratore, maturata in enti o aziende pubbliche o private di dimensione economica e strutturale simile a quella dell’ente interessato dallo svolgimento dell’incarico.I requisiti devono essere supportati da un’idonea documentazione comprovante l’attività svolta nonché i titoli di studio acquisiti.
4) Cause di esclusione
Verificare l’assenza di cause d’esclusione previste dalla normativa vigente, con particolare riguardo a queste fattispecie:a) stato d’interdizione legale o temporanea dagli uffici direttivi di persone giuridiche e imprese, ai sensi dell’art. 2382 del codice civile;b) condanna con sentenza irrevocabile, salvi gli effetti della riabilitazione, alla pena detentiva per uno dei reati previsti nel decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385 (Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia), oppure alla reclusione per uno dei delitti previsti dal titolo XI del libro V del codice civile e dal regio decreto 16 marzo 1942, n. 267 (Disciplina del fallimento, del concordato preventivo, dell’amministrazione controllata e della liquidazione coatta amministrativa);c) condanna con sentenza definitiva, o sottoposizione a misure di prevenzione con provvedimento definitivo, in relazione alle situazioni richiamate dall’art. 15 della legge 19 marzo 1990, n. 55 (Nuove disposizioni per la prevenzione della delinquenza di tipo mafioso e di altre gravi forme di pericolosità sociale).
5) Incompatibilità e conflitti d’interesse
Se la normativa non prevede specifiche cause d’incompatibilità, evitare che ricoprano gli incarichi coloro che si trovano in conflitto d’interesse con riferimento agli incarichi stessi.Funzionari e dirigenti pubblici non possono essere nominati in enti e società posti sotto il controllo della provincia, con esclusione delle società c.d. in house a totale capitale della Provincia.
6) Pari opportunità
Nella nomina dei presidenti e dei componenti i consigli di amministrazione la Giunta provinciale deve tendere alla parità di genere.
7) Numero di mandati
Se non è previsto un limite al numero dei mandati, non nominare nuovamente lo stesso soggetto quando l’incarico è stato esercitato per più di dieci anni e comunque quando l’incarico è già stato rinnovato tre volte nel caso di incarichi triennali.
8) Cumulo di cariche
Evitare che lo stesso soggetto cumuli più di due incarichi.Gli iscritti al registro dei revisori contabili non sono chiamati a svolgere incarichi in più di due enti contemporaneamente e comunque per più di tre mandati.
9) Rappresentanza
Chi è presidente di un ente o società per designazione pubblica può essere a sua volta designato in non più di due altri enti, società od organismi in rappresentanza del primo ente, fermo restando che gli emolumenti provenienti dalla partecipazione agli organi della società controllata sono comunque riservati alla società controllante.

Questi criteri non devono essere applicati:
-        alle nomine per le quali è prevista come requisito soggettivo la carica di consigliere provinciale;
-        alle nomine vincolate alla titolarità di altre cariche o uffici, nonché dipendenti dallo svolgimento del rapporto di impiego presso la Provincia, in base a disposizioni di legge;
-        alle nomine da effettuare in base a designazioni di soggetti esterni all’amministrazione provinciale.

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